Non tutti lo fanno per piacere. Esiste infatti una vasta categoria di “forzati della corsa”, che allungano il passo e si rassegnano a sudare solo per smaltire i chili di troppo.
In effetti, correre può essere un ottimo sistema per intaccare le riserve di grasso, a patto però di impostare una corsa lenta ma prolungata nel tempo.
- Oltre a essere un’attività che consente un buon consumo energetico, la corsa lenta stimola la lipolisi, cioè il meccanismo che porta a prelevare e utilizzare i lipidi accumulati negli adipociti, cellule-magazzino per conservare (sotto forma di grassi) l’energia in eccesso. Questo perché la corsa richiede all’organismo un rapido aumento del carburante disponibile, oltre a quello che è reperibile nei muscoli sotto forma di zuccheri semplici: per far fronte a questa richiesta, il corpo va a intaccare le scorte, cominciando a svuotare le cellule adipose.
- Quanti grammi di grasso si bruciano correndo? Lo si può calcolare moltiplicando il numero dei chilometri di corsa effettuati per i chilogrammi del proprio peso corporeo, e dividendo il risultato per 20. «Questa formula è valida quando l’energia spesa per correre deriva per metà dai grassi e per metà dai carboidrati, come succede nel jogging», precisa Enrico Arcelli, medico e maratoneta.
- Dopo una corsa di 10 km un uomo di 80 chili di peso avrà bruciato dunque circa 40 grammi di grasso. È vero che salendo sulla bilancia subito dopo l’allenamento, questo signore scoprirebbe che il suo peso corporeo è calato in realtà di un chilo e anche più. Ma la perdita è determinata da un insieme di fattori: anzitutto il sudore, che fa evaporare i liquidi (anche nell’ordine di alcuni chilogrammi quando l’allenamento è prolungato e la temperatura è elevata); il consumo di glicogeno, una sorta di amido contenuto nei muscoli e nel fegato e che funge da carburante, e infine la perdita di grasso vero e proprio.
Fonte: Benefit, novembre 2003
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