Un anticorpo recuperato dal sangue di un sopravvissuto all’epidemia di Sars nei primi anni del 2000 ha rilevato una potenziale vulnerabilità del nuovo Coronavirus che causa l’infezione Covid-19.
- Lo rivela uno studio condotto dagli scienziati dello Scripps research institute di La Jolla, (Usa) insieme a colleghi dell’università di Hong Kong.
Lo studio, pubblicato su “Science” è il primo a mappare l’interazione di un anticorpo umano con il Covid-19. La mappatura ha evidenziato un “sito” quasi identico su entrambi i virus a cui si lega l’anticorpo, come un “tallone d’Achille”, ovvero un bersaglio vulnerabile per questa famiglia di Coronavirus.
Avere trovato il punto debole, infatti, permette di studiare farmaci mirati contro esso.
Fonte: un articolo di Maura Prianti su Viversani e Belli, 17/04/20