Il lino, Linum usitatissimum, è noto per le fibre tessili ed è coltivato in molti Paesi a scopo alimentare.
- I semi contengono infatti proteine, grassi, fibre, vitamine e sali minerali, ma sono soprattutto una fonte preziosa di acidi grassi polinsaturi, che contribuiscono ad abbassare il colesterolo, e sono avvolti in un involucro ricco di mucillagini (sostanze vegetali capaci di assorbire grandi quantità di liquidi).
- Come i semi di psillio, anche i semi di lino (due cucchiai lasciati riposare 4 – 5 ore in un bicchiere d’acqua e poi assunti) sono un buon lassativo naturale e anche rinfrescanti per l’intestino.
- Un altro uso tradizionale dei semi di lino è quello in caso di affezioni delle vie respiratorie.
- Le cosiddette “polentine della nonna” sono sempre un valido rimedio per fluidificare le secrezioni in caso di tosse e di malattie stagionali da raffreddamento.
- Per prepararle si mettono a bagno in un pentolino d’acqua fredda 3 – 4 cucchiai di semi di lino, interi, o sminuzzati in un macinacaffè, e si lascia riposare almeno mezz’ora.
- In seguito si pone il tutto sul fuoco e si porta a bollore. Il composto si versa in seguito sopra un telo di cotone pulito, che si avvolge a busta.
- Questo involucro si può poi avvolgere in un panno di lana e applicare, quando la temperatura lo consente, sul torace o sulla parte superiore della schiena, dove va mantenuto fino a che rimane caldo.
- Le “polentine” si possono applicare anche 2 volte al giorno, sia agli adulti sia ai bambini (attenzione in questo caso alla temperatura, perché la pelle dei bambini è più sensibile). Se non ci sono miglioramenti significativi, è necessario consultare il medico di fiducia.
Fonte: Casa in Fiore, gennaio 2003