Con i ritmi fisiologici si dorme meglio…

 

Secondo indagini di Coldiretti, chi lavora in campagna tende ad andare a dormire tutte le sere alla stessa ora, non oltre le 22 o le 23, e a riposare per almeno sette-otto ore di seguito.

  • La vita in campagna, infatti, richiede orari che si avvicinano maggiormente ai nostri ritmi naturali: dormire quando è buio, lavorare con la luce: allentare il lavoro d’inverno, intensificare gli impegni in primavera-estate. L’inquinamento luminoso è quasi inesistente e ciò favorisce il corretto funzionamento dell’orologio interno, che funziona meglio se si limita l’esposizione alla luce artificiale in favore di quella naturale.
  • L’agricoltore si alza con la prima luce del giorno per dare da mangiare agli animali, pulire la stalla, andare nei campi: lavorare al mattino presto favorisce il corretto reset biologico e riequilibra la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ritmo sonno-veglia e impedisce il cosiddetto “slittamento”, una sorta di scivolamento dell’orario che impedisce di svegliarsi presto e di dormire quando, invece, sarebbe necessario.

Fonte: Viversani e Belli, 20/11/15

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