Colorare è una cosa seria. Secondo gli psicologi è una tecnica per combattere lo stress.
Una volta adulti si tende a mettere da parte pennarelli, matite e gomme per sostituirli con penne, evidenziatori e righelli. Insomma, diventiamo seri e dimentichiamo il nostro lato fantasioso.
Ma troppo dovere e niente piacere alla lunga non fanno bene. Non è un caso, infatti, se i libri da colorare per adulti stanno diventando dei veri e propri best seller. Si tratta di un grande successo editoriale ormai in tutto il mondo partito da Francia e Gran Bretagna, dove i quaderni da colorare sono venduti più dei libri di cucina.
Distrarre la mente
Lo scopo principale di chi acquista questi album è rilassarsi, distraendo la mente dalle preoccupazioni occupandosi di un compito semplice. E, liberi dal gioco dello stress, si osserva poi, con soddisfazione, il disegno completato.
Questa banale azione pare abbia un effetto positivo sull’umore. Bastano, infatti, venti minuti al giorno di pastelli e matite per accendere la fantasia, rilassarsi ed essere più consapevoli di noi stessi e del mondo che ci circonda.
Ma cosa succede esattamente al nostro cervello mentre coloriamo? «Colorare un disegno attiva aree diverse dei due emisferi celebrali. Da un lato usiamo la logica tramite cui siamo in grado di riempire le forme, dall’altro stimoliamo la creatività mischiando e combinando i colori. In questo modo ci rilassiamo e abbassiamo l’attività dell’amigdala, una parte fondamentale del nostro cervello che controlla le emozioni che così fluiscono, mentre lo stress diminuisce», afferma lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino.
Fonte: tratto da un articolo di Elisabetta Pina, con la consulenza del dottor Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, su Vero Salute – dicembre 2015
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