«Ricorrere a una medicina complementare — conferma Mauro Voza, medico di famiglia esperto di agopuntura e fitoterapia a Bologna e collaboratore del professor Vaira — dopo aver sondato approfonditamente l’ambito diagnostico, permette di migliorare in modo importante disturbi collegati alla sindrome dispeptica e al colon irritabile.
In alcuni centri ospedalieri, italiani e stranieri, vengono affiancati alle cure convenzionali, trattamenti non convenzionali, prevalentemente agopuntura, massaggio e fitoterapia in dosi farmacologiche, effettuati da personale medico che ha svolto
un percorso di formazione presso scuole accreditate.
- Il percorso terapeutico complementare deve essere comunque personalizzato perché la storia, l’evoluzione della patologia in ogni individuo ha un suo specifico percorso. L’approccio complementare consente anche di trattare pazienti che, in assenza di specifiche patologie, si ritrovano senza indicazioni precise per affrontare sintomi che possono risultare invalidanti».
Fonte: tratto da un servizio di Loredana Del Ninno su La Nazione, 25/09/16
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