Si distingue in Hdl (buono, che aiuta i vasi a rimanere liberi) e Ldl, cattivo, che favorisce invece i processi di aterosclerosi, poiché tende a depositarsi sotto forma di placche, soprattutto sulle grosse arterie, restringendole sino a ostruirle, con conseguente rischio di complicanze quali trombosi, ictus, infarto, angina pectoris e altre malattie aterotrombotiche.
L’Hdl nell’uomo è bene che superi i 35 mg/dl, nella donna i 40. Ma è soprattutto importante anche il calcolo del rischio cardiovascolare globale, valutato dal medico.
Fonte: estratto da un bel servizio di Paola Tiscornia su Intimità, 31/01/18
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