La clementina è nata in Tunisia da un incrocio fra due piante: l’arancio amaro e il mandarino, non si sa ancora bene se il merito sia di Clément Rodier o di Pierre Clément, due sacerdoti giardinieri dai quali prenderebbe, comunque, il nome.
La buccia è più sottile di quella dell’arancia e può essere rimossa con facilità.
Come nel mandarino gli spicchi si dividono molto facilmente gli uni dagli altri; il gusto della clementina matura è un ottimo compromesso tra il dolce e l’agro.
- L’apporto calorico è leggermente più modesto rispetto a quello del mandarino, anche se il frutto è comunque ricco di vitamine (soprattutto la vitamina C).
La clementina è più succosa del mandarino e priva di semi.
- L’elevata presenza di vitamina C e vitamina A nelle clementine rende particolarmente utili questi frutti nella difesa dei radicali liberi.
- La vitamina C garantisce il mantenimento della consistenza del collagene e, quindi, dei tessuti molli quali: pelle, muscoli e tendini, oltre che un migliore assorbimento del ferro.
- La vitamina A è importante nella regolazione di determinati processi visivi.
Fonte: WeVeg, febbraio 2016
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