I ricercatori americani del National institute of enviromental health sciences hanno esaminato le onde elettromagnetiche emesse dai cellulari, mentre quelli italiani hanno osservato gli effetti dell’esposizione ambientale a tali onde, cioè quelle prodotte dalle antenne delle stazioni radio, che si trovano ovunque.
- Da entrambi gli studi è emerso che, nel tempo, ciò provoca un aumento di tumori del cervello e delle cellule nervose che rivestono internamente le pareti del cuore; queste, oltretutto, sono dello stesso tipo di quelle che ricoprono i nervi di tutto il corpo.
Alla luce di queste evidenze, sarebbe auspicabile che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (larc) classificasse i campi magnetici non più in classe 2B (possibili cancerogeni), bensì in classe 2A (probabili cancerogeni).
Fonte: tratto da un articolo di Roberto De Filippis, su Viversani e Belli, 25/05/18