Carenza di Ferro e Scelte Alimentari

Studio su Studentesse Svedesi Rivela Risultati Sorprendenti

 

L’anemia da carenza di ferro è una delle condizioni nutrizionali più diffuse a livello globale, specialmente tra le ragazze adolescenti e le donne in età fertile. Questo è principalmente dovuto alla crescita rapida e alle perdite mestruali.

  • Con la transizione verso diete più sostenibili nel mondo occidentale, caratterizzate da un minor consumo di carne, emerge una preoccupazione per l’apporto di ferro, dato che questo è contenuto in quantità rilevanti e con maggiore biodisponibilità nei prodotti alimentari di origine animale.

Un recente studio condotto su 475 studentesse delle scuole superiori di Malmö e Lund, in Svezia, ha esaminato le loro abitudini alimentari e l’uso di integratori di ferro.

Le partecipanti sono state suddivise in quattro gruppi principali in base alla dieta prevalente: onnivora (347 partecipanti), pescetariana (38), vegetariana (60) e vegana (3).

I campioni di sangue sono stati analizzati per valutare i livelli di ferritina ed emoglobina, con valori di ferritina inferiori a 15 µg/L indicativi di carenza di ferro e valori di emoglobina inferiori a 110 g/L fino a 19 anni o inferiori a 117 g/L a partire dai 19 anni per definire la presenza di anemia.

  • La carenza di ferro è stata riscontrata, in media, nel 38,1% del campione. La prevalenza era significativamente più alta tra le ragazze e le donne vegetariane (69,4%) e pescetariane (49,4%) rispetto alle onnivore (30,5%).

Le ragazze onnivore presentavano livelli di ferritina (19,6 µg/L) significativamente superiori rispetto a quelle che consumavano solo pesce (14,7 µg/L, p = 0.03) e alle vegetariane (10,9 µg/L, p < 0.001). L’anemia è stata diagnosticata solo nel 3% delle partecipanti, senza differenze significative attribuibili alla dieta.

L’analisi dei vari componenti della dieta ha evidenziato una correlazione inversa tra il rischio di carenza di ferro e il consumo di carne rossa o di legumi e vegetali. La probabilità di carenza di ferro era infatti minore tra le consumatrici di carne rossa e maggiore tra chi assumeva elevate quantità di legumi e prodotti vegetali.

Questi risultati suggeriscono che l’adesione a diete considerate sostenibili richiede un’attenta pianificazione per evitare carenze nutrizionali, specialmente per le adolescenti. Anche l’integrazione con supplementi di ferro deve essere adeguata per compensare le carenze derivanti da diete restrittive.

 

Fonte:

 

 

 

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