Secondo la Società italiana di scienza dell’alimentazione (Sisa) un consumo regolare di caffè sembra aiutare a prevenire i danni provocati al fegato dall’abuso di alcool e dal fumo di sigaretta oltre che per migliorare i test di funzionalità epatica e le cirrosi alcoliche e non-alcoliche.
- Molti sono infatti gli studi epidemiologici che da anni hanno evidenziato una correlazione diversa, non solo fra consumo regolare di caffè e cirrosi epatica, ma anche fra caffè e rischio di calcolosi biliare, in quanto il caffè stimola lo svuotamento della colecisti: quest’ultimo effetto sembra essere dose-dipendente, ma sembra anche scomparire se si superano i 300 mg/die di caffeina.
I lavori riportati confermano questo quadro, anche se l’aumento dell’effetto favorevole all’aumentare delle tazzine consumate va enunciato con cautela e sottoposto a verifica sperimentale.
Fonte: La Nazione, 8/11/15