Uno studio, pubblicato su Jama, ha monitorato 6.600 bambini con predisposizione genetica alla celiachia, osservando un aumento dei casi di intolleranza al glutine in chi ne aveva mangiato di più da piccolo.
È dunque vero che esiste una relazione tra consumo di glutine (la ricerca non ne specifica la quantità) e comparsa della malattia nei soggetti predisposti, tuttavia questo non deve indurre ad adottare diete gluten free. Le linee guida della Società europea di gastroenterologia lo sconsigliano.
La ragione? Solo il 3% delle persone “a rischio” sviluppa la malattia: non ha senso privarle in anticipo di molti cibi. Anche perché le diete gluten free sono generalmente povere di fibre (l’unico cereale integrale disponibile è il riso).
Fonte: un articolo del dottor Marco Silano, responsabile del board scientifico dell’Associazione italiana celiachia – tratto da Starbene, 17/09/19