Imparare a suonare migliora le capacità di connessione.
La musica aumenta le connessioni cerebrali nei bambini e può essere utile anche nel trattamento di malattie come autismo e del deficit di attenzione.
A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori che hanno sottoposto a lezioni di xilofono 23 bambini sani di età compresa tra 5 e 6 anni, con una valutazione pre e post formazione musicale attraverso l’Imaging, ovvero una tecnica di risonanza magnetica avanzata, che mostra il movimento delle molecole d’acqua extracellulari lungo gli assoni, le fibre nervose che compongono la materia bianca cerebrale e che si comportano come i cavi di comunicazione che collegano varie regioni del cervello.
Insomma, dopo nove mesi di istruzione musicale, i risultati hanno mostrato un aumento della lunghezza della fibra degli assoni in diverse aree del cervello dei bambini.
- La musica può ottimizzare, quindi, la creazione di reti neurali e stimolare le vie cerebrali esistenti, perché, per poter svolgere l’attività richiesta, è necessario creare più connessioni tra i due emisferi del cervello.
Precedenti studi avevano collegato l’autismo e deficit di attenzione da iperattività (Adhd) a diminuzioni di volume e collegamenti nella fibra della corteccia frontale del cervello. Per questo i ricercatori ritengono che i risultati potrebbero aiutare anche nella creazione di strategie mirate al trattamento di queste malattie.
Fonte: Toscana Salute, dicembre 2016