Come tutte le altre forme di ansia patologica, secondo le statistiche anche il disturbo da attacchi di panico colpisce soprattutto le donne, che ne soffrono in percentuale due o tre volte superiore rispetto agli uomini.
Secondo gli studiosi, questa maggiore incidenza dipende sia da cause culturali (storicamente le donne sono costrette a reprimere di più il proprio istinto) sia da fattori fisiologici legati all’equilibrio ormonale.
- La serotonina (l’ormone del buonumore), infatti, è presente in quantità minore nel cervello femminile rispetto a quello maschile e questo rende le donne più suscettibili a problemi come depressione, disturbi alimentari eccetera, con in più una maggiore durata della malattia e un rischio di ricadute doppio rispetto ai coetanei maschi.
Chi soffre di attacchi di panico descrive le crisi come una delle peggiori esperienze psicofisiche che si possano provare. Sebbene di per sé non siano pericolosi, hanno un’enorme influenza sulla qualità della vita, con un impatto traumatico paragonabile a quello di eventi drammatici.
Fin dal primo episodio, chi sperimenta un attacco di panico sviluppa la cosiddetta ansia anticipatoria (o paura della paura), uno stato interiore caratterizzato dalla costante preoccupazione che l’evento traumatico si ripeta.
Questo porta la persona a mettere in pratica una serie di comportamenti “evitanti”, cioè a tenersi alla larga da molti oggetti e situazioni che teme possano provocare nuove crisi, limitando la sua libertà di movimento e compromettendone la vita sociale e lavorativa.
Fonte: estratto da un bel servizio di Chiara Di Paola su Viversani e Belli, 6/11/20 – con la consulenza della dottoressa Chiara Fanni, psicologa
Fonte immagine: Fail:Panic attack.jpg – Wikipedia Bahasa Melayu, ensiklopedia bebas
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