Ciò che osserviamo sulla pelle sotto forma di papule e prurito può essere a volte la punta di un iceberg molto più profondo. Che cosa si nasconde al di sotto della pelle? Perché nei momenti di svolta della nostra vita, il corpo reagisce con prurito o macchie cutanee?
Lo abbiamo chiesto al dermatologo Antonio Del Sorbo, autore del libro Ascoltando la pelle.
- Il suo libro racconta i problemi dermatologici dal punto di vista del paziente. Da dove nasce quest’idea?
Sono stato ispirato dalle storie più atipiche raccontate dai miei pazienti, per i quali non sempre è stato semplice giungere a una soluzione. Molte di queste storie hanno tra loro alcuni elementi in comune, come la comparsa o la scomparsa di manifestazioni cutanee a seguito di importanti svolte della vita. Da sempre, la pelle è considerata una valvola di sfogo, sia sul piano metabolico che emozionale.
- In particolare cosa accade?
Alla base di qualsiasi reazione cutanea vi è sempre una spiegazione scientifica fatta di cellule, citochine, anticorpi e neurotrasmettitori. Alcune di queste risposte immunoistochimiche possono essere innescate da sostanze chimiche (per esempio farmaci), da agenti fisici (come ad esempio l’esposizione al sole), e talora persino da svolte importanti di vita ad alto contenuto emozionale.
Le reazioni cutanee alle turbolenze di natura chimica e fisica sono ampiamente riportate nella maggior parte dei manuali di dermatologia. Nel libro ho provato invece a raccontare soprattutto quelle risposte cutanee riferite in concomitanza di importanti cambiamenti avvenuti o percepiti all’interno del proprio ambiente sociale e relazionale.
Fonte: estratto da un intervista al dermatologo Antonio Del Sorbo, tratta da Vivere Sano, la Rivista di Benessere e Conoscenza, settembre 2018