Circa 6 milioni di persone in Italia soffrono di malattie reumatiche e oltre 400mila di artrite reumatoide, una malattia autoimmune caratterizzata da infiammazione e progressivo danno delle articolazioni.
Il dolore e l’astenia sono i sintomi più invalidanti, spesso ineliminabili persino con i farmaci, ma oggi c’è una novità.
Un’indagine della Rheumatology patient foundation americana riferisce che il 68% dei malati non ha neppure un giorno al mese senza dolore e solo un quarto degli intervistati ha detto che la rigidità articolare mattutina migliorava nelle ore successive, mentre per la maggior parte è costante.
Lo studio Ra-Beam ha misurato il dolore attraverso un questionario con una scala di valutazione che analizza il livello di compromissione della vita attiva e la produttività del malato-lavoratore.
Uno studio pubblicato di recente sul Journal of clinical investigation sostiene che proteine derivanti da batteri intestinali indurrebbero una risposta infiammatoria nei malati di artrite reumatoide.
La diagnosi PER PREVEDERE LE FORME PIÙ SERIE
Grazie ad alcuni marcatori, si identifica l’80% delle forme che necessitano di cure ad hoc nei primi tre mesi.
«Sono il fattore reumatoide e gli anticorpi Acpa presenti nel siero dei malati dice il professor Luigi Sinigaglia, direttore del centro Ortopedico traumatologico Pini-Cto di Milano.
«Quando i marcatori si associano ad altri fattori sono in grado di predire la possibilità di una rapida progressione della malattia secondo una percentuale di rischio che arriva all’80%. In tali casi, i malati che iniziano una cura entro i primi tre mesi consentono una migliore previsione sul decorso della malattia» afferma lo specialista.
Oltre a essere correlata all’aggressività e a un maggiore danno alle articolazioni, la presenza degli Acpa è associata a una più alta percentuale di malattie correlate.
Fonte: “Artrite reumatoide: le novità!” è un servizio di Elisabetta Piccinini e Cesare Betti. Tratto da un vecchio numero di Viversaniebelli (18/10(2017). Con la consulenza del dottor Roberto Caporali, professore associato all’unità di Reumatologia al policlinico San Matteo di Pavia, e del professor Luigi Sinigaglia, direttore del centro Ortopedico traumatologico Pini-Cto di Milano
Fonte immagine: File:Rheumatoid arthritis 1 — Smart-Servier.png – Wikimedia Commons
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