Meno vitamina D, più rischio di demenza senile. “Jama Neurology” pubblica nuovi dati a sostegno di questa equazione, in cui la carenza della vitamina sarebbe associata a un più rapido declino delle funzioni cognitive.
A tutti sono stati misurati i livelli di vitamina D nel sangue, che hanno rivelato una carenza o insufficienza in oltre la metà dei casi. Durante il periodo di osservazione il peggioramento della memoria episodica (quella che riguarda gli eventi che ci accadono e la loro sequenza temporale) è stato molto più veloce nelle persone con bassi livelli di vitamina D che negli altri.
La carenza di vitamina D è molto frequente nella popolazione anziana, ma è anche un fattore su cui si può intervenire. Serviranno però degli studi clinici per chiarire se gli integratori possano realmente essere efficaci nel rallentare la perdita di memoria e il declino cognitivo.
Fonte: un articolo di Tiziana Moriconi – tratto da L’Espresso, 29/10/15
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