Il percorso diagnostico prevede un consulto specialistico allergologico con un accurato controllo su familiarità, stagionalità dei sintomi, ambiente e abitudini di vita.
Segue una visita minuziosa, non solo delle prime vie respiratorie ma anche del torace, poiché spesso alla rinite allergica si associa l’asma. A seguire, si eseguono i test diagnostici.
Si effettuano ponendo sull’avambraccio una goccia dei singoli allergeni per poi effettuare una piccola puntura su ogni goccia. Gli allergeni in questo modo vengono trasferiti dallo strato più superficiale della pelle a quello più profondo.
Se si è allergici, gli anticorpi che reagiscono con l’allergene creano una reazione visibile. In corrispondenza delle positività si ha, nel giro di venti minuti, una zona di arrossamento con una piccola tumefazione simile a una puntura di zanzara.
Tali test non sono dolorosi, costano poco e sono del tutto attendibili. Solo raramente, e in caso di cute iporeattiva o di dubbi, si ricorre anche ai RAST, test ematologici che evidenziano gli anticorpi IgE nel sangue.
Fonte: La Nazione, 27/03/16
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