Infatti, questi prodotti possono essere consumati senza paterni anche da chi risulta allergico al grano. Diverso è il caso di alcune persone allergiche ai pollini (circa il 30%), che sperimentano una reattività crociata con determinati alimenti che, una volta ingeriti, possono provocare gonfiore e prurito alla bocca, per arrivare, nei casi più gravi, a determinare il peggioramento dei sintomi dell’allergia respiratoria.
Per esempio, l’allergene PR10 (Pathogenesis-related protein) è presente nel polline di betulla, ma anche in sedano, mele, nocciole, carote, prugne, pesche e albicocche, mentre la proteina profilina, che compone il polline di graminacee, parietaria, olivo, betulla e altre piante, si trova anche nella polpa di meloni, angurie, banane e in numerose verdure.
Nel caso degli ortaggi, per risolvere il problema bastano pochi minuti di cottura, perché questi allergeni vengono completamente denaturati dal calore.
Anche l’acidità è loro nemica: per mangiare in tutta tranquillità la frutta, dunque, si può preparare una macedonia con succo di limone.
Fonte: estratto da un bel servizio di Paola Arosio su Ok Salute e Benessere, marzo 2019
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