Allergia agli insetti? Pensaci adesso…
L’inverno, quando api, vespe e calabroni non sono in circolazione, è il momento giusto per risolvere anche le situazioni più serie con la terapia iposensibilizzante specifica…
Api, vespe e calabroni sono insetti che, quando pungono, inoculano una piccola quantità di veleno, che nelle persone sensibili può scatenare una reazione allergica anche importante.
- «Accusare dolore e prurito dopo una puntura di imenottero è normale, ma se la reazione cutanea è molto estesa o si hanno sintomi che coinvolgono tutto l’organismo, si parla di allergia» spiega il dottor Valerio Pravettoni, della Medicina generale, allergologia e immunologia clinica del Policlinico di Milano.
Come procede lo specialista
«Se dopo una puntura di imenottero si ha una reazione sulla pelle di oltre 10 cm di diametro intorno alla sede della puntura, oppure se si è avuta una reazione generalizzata, caratterizzata da orticaria e altri sintomi come gonfiore a occhi e labbra, abbassamento di pressione, vertigini, disturbi respiratori, è bene fare una visita in un centro allergologico» dice il dottor Pravettoni.
- L’allergologo raccoglie i dati relativi alla sede della puntura e alle sue conseguenze per stabilire il grado di reattività al veleno degli imenotteri. «Effettua, poi, dei test cutanei con i diversi tipi di veleno (ciascun imenottero ne ha uno diverso). Infine procede con un prelievo di sangue per determinare la presenza e i livelli di IgE specifiche, i cosiddetti anticorpi che innescano la reazione allergica, per i veleni interi e per le singole proteine dei veleni. Gli esami devono essere indicati dallo specialista caso per caso» prosegue l’esperto.
Oggi c’è un “vaccino
Se la reazione coinvolge l’organismo c’è una sorta di “vaccino” contro l’allergia agli imenotteri.
- L’immunoterapia specifica è un trattamento periodico con iniezioni nel braccio con il veleno responsabile. Permette di correggere il difetto del sistema di difesa, che ha portato alla produzione degli anticorpi IgE e alla reazione allergica. È specifica per ogni veleno (ape, vespa e calabrone) e vince l’allergia o riduce le reazioni in oltre il 90% dei casi.
- «C’è una fase detta “di induzione” (con una frequenza settimanale), il cui obiettivo è raggiungere la dose di veleno considerata “protettiva”. Segue la fase “di mantenimento”, che prevede la somministrazione della dose ottimale con una frequenza media di 5 settimane, per 3-5 anni».
UTILE ANCHE PER I BAMBINI
Il “vaccino” è utilizzato anche per i più piccoli. «Benché nei bambini l’incidenza di reazioni importanti sia minore rispetto alla popolazione adulta, il dato complessivo sull’incidenza dell’allergia al veleno di imenotteri è sottostimato» sottolinea il professor Elio Novembre, professore associato di Pediatria al dipartimento di Scienze della salute dell’università di Firenze e responsabile della struttura complessa di Allergologia dell’Aou Meyer di Firenze.
- «È ancora poco diffusa nella popolazione la conoscenza dell’immunoterapia specifica quale soluzione efficace, e in molti casi definitiva, all’allergia al veleno di imenotteri» conclude Pravettoni.
- Fonte: “Allergia agli insetti? Pensaci adesso” è un bell’articolo di Stefania Rattazzi. Con la consulenza del dottor Valerio Pravettoni, della Uoc Medicina generale, allergologica e immunologica clinica della Fondazione Irccs Ca’ Granda, ospedale Maggiore Policlinico di Milano, e del professor Elio Novembre, associato di Pediatria al dipartimento di Scienze della salute dell’università di Firenze – tratto da Viversani e Belli, 15/12/17
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