Il disturbo spesso non viene avvertito da chi ne soffre. Ecco come intervenire
L’alitosi colpisce anche le persone che spazzolano regolarmente i denti, poiché il cattivo odore è frutto del metabolismo di batteri che risiedono sulla superficie della lingua.
Da tenere presente che chi soffre di alitosi, spesso avverte solo un cattivo sapore in bocca, mentre l’odore è avvertito soprattutto dalle altre persone. Se una corretta igiene orale, da sola, non dovesse bastare a risolvere il problema, bisogna ricorrere a un programma di prevenzione basato sull’alimentazione, evitando quegli alimenti dai comprovato effetto “alitosico”, come aglio e cipolla.
Quelli elencati di seguito, invece sono i cibi amici, cioè quelli che aiutano a prevenire l’insorgenza di questo fastidioso problema “interpersonale”.
- Le fibre: cereali integrati, verdura (meglio se cruda), frutta (meglio con la buccia);
- le vitamine B1 e B2: pesci magri, latte, formaggi, legumi, frutta secca;
- la vitamina C: agrumi, kiwi, fragole, frutti di bosco, peperoni, pomodori, prezzemolo e tarassaco;
- il betacarotene e la vitamina A: uova, fegato, carote, zucche, verdure a foglia verde;
- il calcio: yogurt, latte e formaggi.
I rimedi della nonna? Salvia e timo
Un antico ma sempre valido rimedio per l’alitosi consiste nel passare alcune foglie fresche di salvia su denti e gengive, dopo ogni pasto. Sono consigliati inoltre…
- L’integrazione alimentare con fermenti lattici;
- sistematici risciacqui e gargarismi con infusi di bacche di ginepro (10 g in una tazza d’acqua) o di timo (1 cucchiaino di timo in un bicchiere d’acqua);
- l’uso regolare di argilla verde (1 cucchiaino in mezzo litro d’acqua, da bere 2-3 volte al giorno);
- qualche fogliolina di prezzemolo in caso di assunzione di aglio o cipolla;
- la sostituzione del chewing-gum (che copre solo temporaneamente l’odore) con una bacca di ginepro.
Fonte: Benefit, marzo 2003