Abitudini alimentari sane e a rischio…
(Intervista al dottor Paolo Bellingeri)
Abitudini alimentari sane e a rischio. Oggi abbiamo incontrato il Dottor Paolo Bellingeri, che si occupa, a livello nazionale, di formazione in ambito nutrizionale oncologico e dal 2012 è membro del Comitato Scientifico “Follow up Stili di Vita e nutrizione” della Rete Oncologica del Piemonte.
Pur essendo molto impegnato, il Dottor Bellingeri è stato veramente gentile a trovare il tempo per rispondere alle nostre domande. Ti consiglio di leggere con molta attenzione l’intervista, perché le sue risposte sono “illuminanti”…
Si parla di Sindrome Metabolica, può spiegare in parole povere che cosa significa?
Quando parliamo di questa sindrome, ci riferiamo ad una combinazione di sintomi e alterazioni del metabolismo, che si riferiscono ad obesità, dislipidemia, ipertensione arteriosa, alterazioni dell’equilibrio glucidico, che si associano spesso ad alterazioni cardiocircolatorie.
- Tutto ciò si associa spesso ad un’aumentata incidenza di patologie oncologiche, in quanto la presenza di obesità addominale nasconde la produzione di citochine infiammatorie, sostanze secrete normalmente dal nostro organismo, che in questa situazione sono però notevolmente aumentate ed in grado di di stimolare la proliferazione cellulare.
Tutto questo è il risultato di fattori genetici e ambientali che vedono realizzarsi uno stato di insulino-resistenza (l’insulina che non riesce più ad espletare la sua funzione) e di infiammazione generalizzata.
- Un buon metodo per contrastare questa patologia è nell’adottare una alimentazione corretta, ricca di vegetali (ma non patate), cereali integrali, pesce azzurro, legumi in abbondanza e tantissima attività fisica.
Gli alimenti che vanno invece fortemente ridotti sono i cerali raffinati, gli insaccati e la carne rossa, tutti i dolcificanti, insomma la classica alimentazione occidentale.
Siamo ormai prossimi all’estate, quali i sono i cibi e gli alimenti consigliati in questa stagione?
Sicuramente tutti i vegetali di stagione, soprattutto freschi, colorati e variati, almeno due volta al dì, come “antipasto” a pranzo e cena. Cercando di inserire tante erbe aromatiche che permettono di ridurre il sale, scegliendo preferibilmente i cibi delle proprie radici.
- Anche la frutta è molto importante, tre frutti al dì sono senza dubbi da consigliare, ricchi di vitamine, sali minerali e soprattutto fibra, elemento prezioso per favorire una corretta salute dell’intestino.
Il 19 e 20 giugno a Mondovì ci sarà un convegno importante qual è sarà il tema centrale?
Riguarderà soprattutto la prevenzione delle patologie cronico-degenerative, patologie che ruotano spesso attorno al mondo della sindrome metabolica.
- Si parlerà di controllo della glicemia, con la scelta di cerali preferibilmente integrali, della necessità di ridurre e modulare il quantitativo delle proteine animali, imparando che le carni conservate come i salumi possono rappresentare un rischio nelle patologie gastro-intestinali.
Ma parleremo anche di tecniche di cottura e soprattutto di cultura gastronomica, la capacità di adattare la nostra importante dieta mediterranea alle linee guida della nutrizione in ambito oncologico. Settore nel quale l’informazione non è mai sufficiente. Vi aspettiamo per chiacchierare di salute e piacevolezza del cibo.
A questo link, trovi la presentazione del convegno.
Può accennarci a grandi linee quali sono le regole per alimentarsi secondo il WCRF?
Si tratta di 10 punti in cui si sviluppano tutte le regole da adottare in una corretta alimentazione, vediamole:
- Mantenersi snelli per tutta la vita, evitando però l’insufficienza di peso. L’indice di massa corporea (IMC = peso in Kg diviso per l’altezza in metri elevata al quadrato) deve essere tra 21 e 23. Sorvegliare il peso nella crescita dei bambini e degli adolescenti affinché l’IMC sia nella zona bassa dell’IMC all’età di 21 anni. A partire dai 21 anni mantenere il peso corporeo nei limiti di 21-23 IMC. Gli adulti evitino l’aumento di peso e soprattutto l’aumento del giro vita.
- Essere fisicamente attivi ogni giorno. Praticare un’attività fisica moderata (tipo camminata veloce) almeno 30 minuti al giorno. Man mano che le condizioni fisiche migliorano, fissare un obiettivo di sessanta minuti o più di attività fisica moderata o trenta minuti di attività fisica intensa. Questo può comprendere anche l’attività lavorativa o di piacere.
- Limitare il consumo di cibi ad alta intensità calorica. Evitare le bevande zuccherate. Evitare il più possibile i cibi da fast food.
- Consumare prevalentemente alimenti di origine vegetale. Consumare almeno cinque porzioni (circa 600 gr) di verdure e frutta il più possibile variate (patate e altri alimenti ricchi in fecola non entrano nel computo e devono essere bilanciati da verdure e frutta). Consumare cereali integrali in seme e/o legumi secchi ad ogni pasto. Il pasto deve essere costruito attorno a questi alimenti e non attorno alle carni. Ciò nonostante il rapporto non vuole incoraggiare un’alimentazione senza carne o con pochi alimenti d’origine animale.
- Limitare il consumo di carni rosse. Ed evitare il consumo di carni conservate (affumicate, seccate, salate o con aggiunta di agenti chimici, come salumi ecc.). Le carni rosse comprendono le carni ovine, suine e bovine, compreso il vitello. Le carni rosse non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di non superare i 500 grammi alla settimana (pesate crude).
- Limitare il consumo di bevande alcoliche. Non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomanda di limitarsi ad una quantità pari ad un bicchiere di vino (da 120 ml) al giorno per le donne e due per gli uomini, solamente durante i pasti. La quantità di alcol contenuta in un bicchiere di vino è circa 10 15 gr di alcol etilico, pari a quella contenuta in una lattina di birra e in un bicchierino di un distillato o di un liquore.
- Limitare il consumo di sale (non più di 5 g al giorno) e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe (in particolare cereali e legumi). Assicurarsi quindi del buon stato di conservazione dei cereali e dei legumi che si acquistano, ed evitare di conservarli in ambienti caldi ed umidi.
- Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo. Di qui l’importanza della varietà. L’assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro non è raccomandata, anche se il rapporto prevede qualche eccezione.
- Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi con solo latte materno senza altre aggiunte, acqua compresa. L’allattamento protegge sia la madre che il figlio.
- Nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato. Ci possono essere eccezioni o variazioni in casi particolari, secondo i tipi di tumore o i trattamenti.
COMUNQUE NON FARE USO DI TABACCO.
A che età è opportuno cominciare ad educare i bambini ad una sana alimentazione?
Direi già dalla gravidanza! È importantissimo che i genitori adottino una corretta alimentazione, sempre.
- Solo un genitore che si alimenta “bene” può trasmettere ai figli una educazione alimentare corretta, che avrà corrette ripercussioni per tutta la vita di quel bambino, ma non solo, una corretta alimentazione in gravidanza avrà ripercussioni positive anche sulle future generazioni.
Allora cosa fare?
Seguire le indicazioni che ci vengono date nel corso del convegno e relativo corso di cucina, per permetterci una corretta cultura alimentare.
Centro di Formazione Professionale Cebano Monregalese e Accademia Sana Forchetta: qual è il filo rosso che la lega a queste due entità e avete altre iniziative in essere?
Si tratta di una storia iniziata alcuni anni fa attraverso la frequentazione comune di corsi formativi in ambito nutrizionale, in cui si sono sviluppate le linee guida del WCRF.
- La conoscenza comune ci ha portati a condividere il desiderio di trasmettere al territorio del Centro di Formazione le conoscenze acquisite e soprattutto l’amore per una cultura del cibo che non sia solo un momento formativo, ma anche cultura dei cibi, delle emozioni e soprattutto ad alto contenuto scientifico.
L’idea, con il Centro di Formazione Professionale Cebano Monregalese e l’Accademia Sana Forchetta è di poter trasformare questo singolo incontro, in un appuntamento regolare, ricco di iniziative correlate con il cibo e la sua conoscenza.
Questa prima esperienza vuole essere una fucina di idee per il futuro.
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Chi è il Dottor Paolo Bellingeri:
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- Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia nel 1985 e specializzato in Biologia Clinica e Idrologia Medica;
- Consegue il perfezionamento in Omotossicologia a Milano e in Medicina Tradizionale Cinese all’Università di Pavia, Shanghai e Pechino;
- Master di perfezionamento in Nutrizione clinica;
- Dal 2003 , è responsabile Coordinamento dell’Unita di Cure Palliative dell’ASLAL;
- Autore di diverse pubblicazioni sulla prevenzione e cura attraverso l’alimentazione nei pazienti sani e affetti da neoplasie non ultimo “L’alimentazione nel tumore”, editore Tecniche Nuove;
- A questo link, trovi tutti i libri del Dottor Paolo Bellingeri
Info su:
Abitudini alimentari sane e a rischio… è un’intervista fatta al Dottor Paolo Bellingeri.