Morbidi, idratati, impeccabili. Per poter avere piedi così servono cure costanti…
Le scarpe aperte, esigono che i piedi siano sempre perfettamente curati: niente pelle secca, niente callosità, niente pellicine intorno alle unghie.
Purtroppo, invece, i piedi sono una parte del corpo che si tende a trascurare, specialmente durante l’inverno, quando restano chiusi a lungo in scarpe e stivali.
- Se concedersi regolarmente un pedicure in un centro estetico non è sempre possibile, è invece, assai semplice, dedicarsi a cure casalinghe che garantiscono ottimi risultati.
Fare un pediluvio è una delle abitudini a cui non si dovrebbe mai rinunciare, è sufficiente fare sciogliere del sale da cucina in una bacinella di acqua tiepida per avere un effetto defaticante, bastano 15 minuti (l’effetto defaticante si ottiene anche aggiungendo all’acqua qualche goccia di olio essenziale di lavanda o di camomilla).
Per effettuare una sorta di massaggio plantare e stimolare la circolazione, puoi sistemare alcuni sassi sul fondo della bacinella e muovere i piedi, in modo da esercitare pressioni differenti.
Un’altra abitudine è l’idratazione quotidiana, proprio come si mette la crema su tutto il corpo dopo la doccia o sul viso ogni mattina, anche i piedi richiedono di essere idratati al meglio.
Dato che la loro pelle è più spessa di quella del resto del corpo e tende a una maggiore secchezza, è bene utilizzare creme specifiche, dall’alto potere idratante e nutriente (per esempio a base di urea).
Per evitare un ispessimento eccessivo, è bene utilizzare regolarmente, dopo il pediluvio, una lima per piedi con superficie in metallo (o una pietra pomice).
Anche l’abitudine di fare uno scrub con un prodotto specifico (o con il bicarbonato), su una spugna ruvida, contribuisce alla rimozione delle cellule morte.
- Infine, per avere piedi sempre belli e in salute, le scarpe sono fondamentali: non devono mai essere troppo strette, né provocare eccessiva sudorazione (il che creerebbe un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri).
Sintesi dell’articolo di Sabrina Spada – fonte Intimità 15 giugno 2016