A guardarla dal mare, affacciata su un golfo a forma di falce, la città affascina anche il viaggiatore più distratto.
Le sue chiese dalle cupole rosse e dai mosaici dorati sono un richiamo irresistibile, per non dire della cucina, traboccante e variopinta con odori e sapori singolari, barocca e modernissima al tempo stesso.
- LE CHIESE E I PALAZZI. centro del vasto crogiolo di culture che Federico II aveva creato a Palermo, il Palazzo dei Normanni cela al suo interno uno dei più scenografici edifici della città: la Cappella Palatina. Rivestita di mosaici bizantini su fondo oro e di decorazioni tipiche dell’architettura araba, è stata da poco restaurata, rivelandosi in tutto il suo splendore. La firma araba-normanna la ritroviamo ancora nelle chiese di San Cataldo, San Giovanni degli Eremiti e Santa Maria dell’Ammiraglio (“La Martorana”). Su tutte spiccano le cupole rosse che ci parlano di Medio Oriente e di una felice stagione dove le culture si arricchivano a vicenda.
- IL CIBO DI STRADA. “Pani ca’ meusa” (pane con la milza), “panelle” (frittelle di farina di ceci) e “cazzilli” (crocchette di patate), sono solo un esempio di alcuni cibi serviti sulle bancarelle e nelle friggitorie. Fanno parte della cucina più povera, ma il loro gusto superbo travalica ogni senso e cultura.
- L’OPERA DEI PUPI. Un viaggio dentro un viaggio è quello che offre l’Opera dei Pupi, dove scintillanti marionette, animate dagli abilissimi ‘pupari’, fanno rivivere le gesta cavalleresche di paladini e donzelle. Riconosciuta patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco, l’Opera dei Pupi viene ancora rappresentata su alcuni palcoscenici cittadini, come quello del piccolo Teatro Carlo Magno www.mancusopupi.it nella zona del porto.
Fonte: Oggi Cucino, aprile 2012
La redazione di Bellezza & Benessere consiglia: Guida turistico-culturale di Palermo e provincia