1. A ogni pasto, consumare sempre una porzione di verdura – preferibilmente cruda – e una di frutta.
2. Ripartire i diversi tipi di alimenti, pasta, riso, carne, formaggio, pesce, legumi, uova, in modo equilibrato nell’arco della settimana.
3. Scegliere i sistemi di cottura semplici (ai ferri, al vapore, al cartoccio, arrosto). Ciò non significa rinunciare alle preparazioni più appetitose (come le fritture), ma semplicemente considerarli un’eccezione.
4. Limitare l’apporto di sale e sostituirlo con spezie e aromi, che insaporiscono senza rappresentare anche un potenziale pericolo per il sistema cardiovascolare.
5. Per condire utilizzare l’olio, preferibilmente di oliva, e non commettere l’errore di eliminarlo dalla dieta perché “fa ingrassare”: l’eccessiva riduzione di questa fonte di grassi vegetali può essere dannosa per il ricambio cellulare. Inoltre, l’olio facilita l’assorbimento delle vitamine liposolubili, fra le quali la vitamina E e la A.
6. Per friggere, è bene utilizzare l’olio di oliva oppure l’olio di semi di arachide, perché sono molto stabili al calore, e quindi non si deteriorano quando nella padella raggiungono alte temperature. Al contrario, gli altri oli di semi friggendo si ossidano rapidamente, producendo sostanze che possono essere pericolose.
7. Frazionare l’alimentazione giornaliera in cinque piccoli pasti. In questo modo si sfruttano al meglio le proprietà nutrizionali degli alimenti, e non si sovraccarica l’apparato digestivo, permettendo al metabolismo di utilizzare al meglio i principi nutritivi contenuti nel cibo.
8. Limitare il consumo di alcolici, perché hanno uno scarso potere nutrizionale, mentre apportano molte calorie e appesantiscono il processo digestivo.
9. Bere molta acqua, almeno 1,52 litri ogni giorno. L’acqua, infatti, concorre per oltre il 60 per cento alla formazione del peso corporeo, ed è indispensabile per mantenere un corretto stato di idratazione di tutte le cellule e dei tessuti dell’organismo, nonché per costituire il plasma sanguigno.
Al contrario, bere pochi liquidi vuol dire favorire la secchezza della pelle, il cui livello di idratazione è fortemente condizionato dalle variazioni di temperatura e di umidità ambientale.
10. Evitare le diete troppo restrittive che limitano in modo indiscriminato l’apporto alimentare: in realtà, nessun cibo fa male se consumato in quantità moderata.
Tratto da “La pelle che parla” di Cinzia Franzi, su BeneFit, dicembre 2003