In questo post, la Dottoressa Simona Perseo risponde alla domanda di Serena (un’amica del blog), che ci ha scritto un’email da Peragaza di Vigonza (PD).
- La sua domanda: Quanto è importante l’acido folico per una donna in gravidanza?
La risposta della Dottoressa Simona Perseo
L’ Acido Folico, o Vitamina B9, è una vitamina idrosolubile, fortemente termolabile che viene in minima parte sintetizzata dalla flora batterica intestinale, perciò la maggior parte deve essere necessariamente assunta con gli alimenti.
Lieviti, verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), arance, legumi, limoni, kiwi fragole, e latte sono un ottima fonte di folati.
L’assorbimento di vitamina B9 di origine animale è sicuramente migliore rispetto a quello di origine vegetale. In ogni caso però il processo di cottura distrugge dal 50 al 95% dei folati presenti nei cibi.
La carenza di folati è sicuramente uno dei deficit vitaminici più comuni e può essere dovuta ad un alterato assorbimento, ad un aumentato fabbisogno ( gravidanza), ad una carenza nella dieta, o all’assunzione di alcuni farmaci.
I fattori che riducono l’assorbimento di acido folico sono molteplici: un deficit di zinco e /o vitamina B12, un eccessivo introito di legumi, cavoli e agrumi che contengono inibitori enzimatici, ‘abuso’ di alcol, anoressia, celiachia, morbo di Crohn, epilessia, obesità, tumori e resezioni gastriche, malassorbimento a carico dell’intestino tenue, diabete di tipo II, gravidanza, allattamento, eccessiva produzione di globuli rossi, utilizzo di barbiturici, contraccettivi orali, sulfamidici, anticonvulsivanti, chemioterapici.
- Una dieta ricca di vitamina B9 riduce i livelli di omocisteina un aminoacido associato all’aumentato rischio di malattie cardiovascolari, inoltre, le supplementazioni con acido folico riducono il rischio di ictus e il rischio di tumore al colon-retto. Alcuni studi scientifici inoltre hanno rilevato come l’acido folico giochi un ruolo anti tumorale sul colon, intestino, prostata.
La carenza di folati causa invece anemia megaloblastica, stanchezza accentuata, depressione, irritabilità, mancanza di concentrazione, riduzione nella sintesi di DNA e RNA.
L’acido folico inoltre è essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale, che si possono originare nelle prime fasi dello sviluppo embrionale.
In stato di gravidanza, la carenza di acido folico è un fenomeno frequente che può causare ritardo nella crescita intrauterina, parti prematuri e lesioni placentali, rischio di malformazione del feto soprattutto a carico del tubo neurale (DNT) associati a spina bifida e anencefalia.
Il tubo neurale è quella parte del feto che si sviluppa per formare il cervello, la scatola cranica e la spina dorsale, normalmente si chiude entro 30 giorni dal concepimento, se tale chiusura non avviene o non avviene correttamente, il bambino sviluppa gravi malformazioni congenite come la spina bifida e l’anencefalia.
- La spina bifida è dovuta a una incompleta chiusura della parte inferiore del tubo neurale e comporta conseguenze molto diverse, che vanno da problemi che solo a volte possono essere corretti con interventi chirurgici. Le conseguenze più gravi sono la paralisi degli arti inferiori, la difficoltà di controllo degli organi interni (intestino e vescica), difficoltà nello sviluppo e apprendimento e ritardo mentale, talvolta idrocefalia.
L’anencefalia è una condizione in cui il cervello si sviluppa in modo incompleto o non si sviluppa affatto. I bambini con anencefalia muoiono prima della nascita o subito dopo.
Per le donne in età fertile che stanno programmando una gravidanza è consigliata una integrazione di acido folico dai 400 μg ai 5mg /die per ridurre il rischio di partorire un bambino con malformazioni congenite a carico del tubo neurale.
Visto che i più comuni e gravi difetti congeniti insorgono tra il concepimento e il 29° giorno di gravidanza, sarebbe corretto iniziare la supplementazione almeno un mese prima del concepimento per poi proseguirla per tutto il primo trimestre di gravidanza ed estenderla all’allattamento e al post partum, associato ad una alimentazione corretta ed equilibrata, ricca in frutta (soprattutto agrumi) e verdura ( soprattutto spinaci, carciofi, invidia, bieta, broccoli, cavoli).
L’assunzione di acido folico non deve però superare la dose di 1mg/die.
Un Guest Post della Dottoressa Simona Perseo
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- 13 giugno – “dimagrire con la pasta. La dieta mediterranea”;
- 24 giugno – “frutta e verdura, i colori della salute”;
- 1 luglio – “impariamo a leggere le etichette e consumiamo locale”.
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Simona Perseo svolge la libera professione presso i suoi studi di Viareggio e Forte dei Marmi, ma si sposta su tutto il territorio della Versilia e della provincia di Massa Carrara per visite presso vari studi medici della zona.
Svolge, inoltre, attività di consulenza alimentare per società sportive, palestre, centri fitness ed estetici. Organizza presso varie associazioni ed enti corsi di educazione alimentare, collabora con il Comune di Lucca come nutrizionista per l’elaborazione dei menù delle mense scolastiche.
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La Dottoressa Perseo risponde alla domanda di un’amica sui grassi e gli oli vegetali non idrogenati, la trovi a questo link.