Avresti mai detto che il rosmarino, il più comune aroma dell’arrosto, può combattere il cancro? Tutto merito del carnosolo, una molecola che, come hanno appena scoperto i ricercatori dell’Università di Pisa, riattiva una proteina che blocca i tumori.
Quanto al tea tree oil, l’olio essenziale dell’albero di melaleuca, le sue proprietà antibatteriche e la sicurezza ne farebbero, secondo diversi studi, una promettente alternativa in caso di antibiotico-resistenza. E non è tutto. Vediamo cosa dice oggi la scienza della cura più antica dell’umanità.
È UNA BRANCA DELLA FARMACOLOGIA
«Anche se tutti ne parlano come di una medicina alternativa, la fitoterapia non lo è affatto», sottolinea Maurizio Grandi, oncologo e immunologo clinico, direttore a Torino di La Torre poliambulatori specialistici e scuola di formazione, docente di etnofarmacologia in diversi atenei.
- «È una branca della farmacologia che, anziché basarsi su sostanze chimiche di sintesi, prevede la somministrazione di piante, funghi, alghe, licheni e altri vegetali. Da questi, con diversi processi di estrazione, si ottengono preparazioni vegetali come tinture madri, estratti secchi, oleoliti, oli essenziali, che hanno una specifica azione terapeutica».
La fitoterapia, insomma, è una medicina a tutti gli effetti, usata dall’80% della popolazione mondiale e che oggi piace sempre di più anche per il suo carattere “ecologico”. Ricorrere alle piante per curarsi, infatti, è un modo per sentirsi parte della natura e contribuire a proteggerla.
Fonte: un estratto del bellissimo articolo di Rossana Cavaglieri tratto da Starbene, 28/11/17