Un fattore importante che valorizza la pasta come alleata per riuscire a seguire un’alimentazione equilibrata è proprio il senso di appagamento che trasmette. Precisa Motzo:
- «Dopo un piatto di spaghetti, penne o qualsiasi altro formato i neuroni, che si nutrono di zuccheri, liberano serotonina, l’ormone del buon umore, che favorisce senso di benessere e tiene alla larga la voglia di abbuffate. Inoltre, questo cibo ambasciatore per eccellenza della gastronomia made in Italy, per il suo medio contenuto glicemico (soprattutto se mangiato con le verdure) contribuisce a tenere sotto controllo i livelli troppo alti e troppo bassi di glucosio nel sangue, favorendo il benessere generale soprattutto nei pazienti diabetici».
E aggiunge Motzo:
- «Così, se un uomo adulto e senza problemi di sovrappeso può arrivare a consumarne a pasto 100 grammi (a crudo) e una donna 80 grammi (sempre a crudo) quando l’obiettivo è quello di far scendere l’ago della bilancia conviene rimanere intorno ai 70 grammi per l’uomo e ai 50 grammi per le donne, chiedendo comunque consiglio a un nutrizionista per individuare il fabbisogno personale».
Fonte: tratto da un bel servizio di Antonella Franchini su Ok Salute e Benessere, febbraio 2016 – con la consulenza del dottor Costantino Motzo, responsabile del servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica per la Donna del Policlinico Universitario di Cagliari